
Il lago non è solo l’elemento naturale che caratterizza la particolare posizione del mio maneggio, non è solo quell’effetto “sorpresa” che rende unica ed emozionante ogni passeggiata. Il lago Alimini (Limini) grande è casa mia. Ho vissuto (e sto vivendo) i cambiamenti di quell’area da quando era inaccessibile ai primi lavori di riqualifica che poi lo hanno portato a essere un sito di interesse comunitario. Posso affermare che anche la mia storia (come quella di altri illustri personaggi salentini) è strettamente intrecciata alle vicende (nebulose) di quello specchio d’acqua.
Mi sono sempre battutto (e continuo a combattere) affinché all’intera area vengano restituiti i nomi originali. Il Lago ha diverse zone: Pagliarone, la Ritunda, Pizzulongu, Chifia, La Zuddhea, Traugnano e poi la Sboccata e lu Strittu. Ma oggi è chiamato tutto Laghi Alimini.
L’amico Totò Caggese ha riportato sulla pagina Facebook “Sei di Cannole se…” un nostro scambio di battute di alcuni anni fa.
Io gli chiesi: «Totò, tie ca ai studiatu e teni puru nu picca de sangue blu, comu aggiu dire: sciamu alla Limini o sciamu all’Alimini?» (Totò tu che hai studiato e hai anche un po’ di sangue blu (origine nobiliare), come è più corretto dire: “andiamo alla Limini o andiamo all’Alimini?)
Lì per lì (e conoscendomi bene) mi invitò a non confondere la persone, soprattutto i turisti, e ad attenermi a quanto riportato sui cartelli stradali.
Evidentemente il dubbio glielo avevo instillato e così a distanza di anni, l’amico Totò ha fatto una ricerca sul nome del lago, riportando lo scambio di lettere tra il dottor Vito Palumbo e il professore Cosimo De Giorgi: la prima quella nella quale il Dott. Palumbo chiede al De Giorgi spiegazioni sul nome “Alimini” fu pubblicata su “La Democrazia” il 20 febbraio del 1910 e la risposta dell’esimio professore fu pubblicata sul “Corriere Meridionale” il 24 febbraio 1910.
Sapete come è andata a finire?! Che il Grande Professore, venerato come il più grande studioso del lago, non si assumeva nessuna responsabilità per il cambio del nome da “Limini” ad “Alimini” anzi lo deprecava ed era fortemente contrario.
Svelato l’arcano! Avevo ragione io quando dissi a Totò: «Pe mmie, lu cartellu ete sbaiatu! L’ane scrittu fiaccu!» (Secondo me il cartello è sbagliato! E’ stato scritto male!).
Grazie Totò per questo splendido lavoro e … si, hai perfettamente ragione quando dici che «quando incontri “quiddhi ca ttaccane lu discorsu cu – tie ca ai studiatu – si futtutu in partenza”.» (quando incontri quelle persone che alla domanda che tivogliono porre premetto “tu che hai studiato”, sei fregato in partenza).

